La cronologia di un massacro: lo sgancio della bomba su Hiroshima minuto per minuto, ossia la prima distribuzione della democrazia americana
Oggi 6 agosto è l’anniversario del lancio della prima bomba atomica su una città, la giapponese Hiroshima. In questa occasione vogliamo proporvi, grazie ad AtomicHeritage, una cronistoria minuto per minuto.
La decisione dello sgancio era stata presa il 29 luglio, quando il Giappone aveva rifiutato la dichiarazione di Postdam emessa da Truman, nella quale si chiedeva la resa pena l’0uso di armi mai viste. La Bomba era giunta all’atollo di Tinian, da cui partivano i bombardieri americani, il giorno 26 luglio sull’incrociatore Indianapolis che poi fu oggetto di una tragedia a parte. A lanciare la bomba atomica si decise sarebbe stato il maggiore Paul Tibbets.
2 agosto Primo pomeriggio: Tibbets e il suo bombardiere, Thomas Ferebee, arrivano a Guam per incontrare il generale LeMay e completare i dettagli rimanenti dell’ordine di missione. Il primo ordine del giorno è scoprire quale città bersaglio era stata preferita da LeMay. La risposta di LeMay fu: “Paul, il primario è Hiroshima”. Tibbets fornì una risposta immediata: “L’ho sempre preferita come obiettivo”. Dopo alcune discussioni sull’opportunità di volare controvento o sottovento per ragioni di sicurezza e di precisione del bombardamento, la conversazione si conclude con un accordo unanime di volare controvento. L’ultimo ordine del giorno prevede che Ferebee scelga il suo punto di mira. Senza esitare, Ferebee posiziona l’indice sul ponte Aioi a forma di T, situato nel centro di Hiroshima. LeMay annuisce e Tibbets concorda: “È il punto di mira più perfetto che abbia mai visto in tutta questa dannata guerra”.
4 agosto: Tibbets informa il 509° Gruppo Composito dell’imminente attacco. Rivela che verranno sganciate bombe immensamente potenti, ma la natura delle armi non viene rivelata.
5 agosto: Alle 1500, il Gen. LeMay conferma ufficialmente la missione per il giorno successivo. Tibbets assumerà il ruolo di pilota, il cap. William “Deak” Parsons volerà come addetto alle armi. Tibbets chiama il B-29 n. 82 “Enola Gay” in onore di sua madre, nonostante le obiezioni del suo pilota Robert Lewis. Little Boy viene caricato sull’aereo. Inoltre, l’unità Fat Man F33 (completa tranne il nucleo di plutonio) viene preparata per un bombardamento di prova.
Ora i tempi saranno quelli di Tinian, salvo indicato diversamente
6 agosto ore 0000: Il colonnello Paul Tibbets tiene un briefing finale nella sala equipaggi della Missione Speciale di Bombardamento n. 13, composta da sette B-29. L’obiettivo scelto rimane Hiroshima. Tibbets è il pilota, Robert Lewis il copilota dell’aereo d’arma, l’Enola Gay. I due aerei da osservazione (The Great Artiste e Necessary Evil) avrebbero trasportato telecamere e attrezzature scientifiche e avrebbero accompagnato l’Enola Gay.
0015: Tibbets chiama il cappellano William Downey, che invita gli equipaggi a chinare il capo. Downey legge poi una preghiera che ha composto appositamente per questa occasione.
“Padre onnipotente, che ascolti le preghiere di coloro che ti amano, ti preghiamo di essere con coloro che sfidano le altezze del tuo cielo e che portano la battaglia ai nostri nemici. Proteggili e custodiscili, ti preghiamo, mentre volano nei loro giri prestabiliti. Che essi, come noi, conoscano la Tua forza e il Tuo potere e che, armati della Tua potenza, portino questa guerra a una rapida conclusione. Ti preghiamo di far sì che la fine della guerra arrivi presto e che si possa di nuovo conoscere la pace sulla terra. Fa’ che gli uomini che volano questa notte siano custoditi nella Tua cura e che ci ritornino sani e salvi. Andremo avanti confidando in Te, sapendo che siamo sotto la Tua protezione ora e per sempre. Nel nome di Gesù Cristo. Amen“.
0112: Un camion preleva gli equipaggi dei due aerei da osservazione che accompagneranno l’Enola Gay.
0115: un camion preleva l’equipaggio dell’Enola Gay. Tibbets e Parsons siedono davanti con l’autista. Sul retro del camion ci sono Dutch Van Kirk, Thomas Ferebee, Robert Lewis, Jacob Beser, Morris Jeppson, Bob Caron, Robert Shumard, Joseph Stiborik e Richard Nelson. L’equipaggio indossa una tuta da combattimento verde chiaro. L’unica identificazione che hanno è la piastrina al collo. Sulla piastrina di Jacob Beser c’è il timbro “H” per “Hebrew”.
0137: decollano i tre aerei meteorologici Straight Flush, Jabit III e Full House, ognuno dei quali ha il compito di valutare le condizioni meteorologiche su Hiroshima, Kokura e Nagasaki.
0151: Big Stink decolla per assumere il ruolo di aereo di riserva a Iwo Jima.
0220: Viene scattata l’ultima foto dell’equipaggio dell’Enola Gay. Tibbets si rivolge al suo equipaggio e dice: “Ok, mettiamoci al lavoro”.
0227: I motori dell’Enola Gay vengono accesi.
0235: L’Enola Gay arriva in posizione di decollo sulla pista.
0245: L’Enola Gay inizia la corsa di decollo. Il colonnello Paul Tibbets dice al copilota Robert Lewis: “Andiamo”. Spinge tutti gli acceleratori in avanti. L’Enola Gay, sovraccarico, si solleva lentamente nel cielo notturno, utilizzando tutte le oltre due miglia di pista.
0247: Great Artist decolla.
0249: Decolla il Necessary Evil.
0255: Dieci minuti dopo il decollo, Dutch Van Kirk scrive la sua prima annotazione nel diario di bordo.
0300: il capitano William “Deak” Parsons dà un colpetto sulla spalla a Tibbets, indicando che stanno per iniziare ad armare Little Boy. Parsons e Morris Jeppson, l’ufficiale addetto ai test elettronici, salgono nel vano bombe.
0310: Parsons inserisce la polvere da sparo e il detonatore nel Little Boy.
0320: Parsons e Jeppson completano l’inserimento della carica nel Little Boy ed escono dal vano bombe.
0420: Van Kirk fornisce una stima dell’orario di arrivo su Iwo Jima delle 5:52.
0600: i B-29 si incontrano sopra Iwo Jima, salgono a 9.300 piedi e impostano la rotta per il Giappone.
0715: Jeppson rimuove i dispositivi di sicurezza del Little Boy e inserisce i dispositivi di armamento (passando dalle spine verdi a quelle rosse).
0730: Tibbets annuncia all’equipaggio: “Stiamo trasportando la prima bomba atomica del mondo”. Pressurizza l’Enola Gay e inizia la salita a 32.700 piedi. L’equipaggio indossa i paracadute e le tute antischegge.
0809: Gli aerei meteorologici sorvolano le possibili città bersaglio. A Hiroshima viene comunicato un allarme aereo.
0824: Il pilota dell’aereo meteorologico Straight Flush invia a Tibbets un messaggio in codice che recita: “Copertura nuvolosa inferiore a 3/10 a tutte le altitudini. Consiglio: bomba primaria”. Tibbets accende l’interfono e annuncia: “È Hiroshima”. Tibbets chiede quindi a Richard Nelson di inviare un messaggio di una sola parola a William L. Uanna, capo della sicurezza dello squadrone a Iwo Jima: “Primario”.
0831: Gli aerei meteorologici lasciano le loro postazioni. A Hiroshima viene dato il via libera.
0850: Volando a 31.000 piedi (oltre 10 mila metri), l’Enola Gay attraversa Shikoku a est di Hiroshima. Le condizioni di bombardamento sono buone, il punto di mira è facilmente visibile e non si incontra alcuna opposizione.
0905: Van Kirk annuncia: “Dieci minuti all’AP”. L’Enola Gay si trova a un’altitudine di 31.060 piedi e a una velocità di 200 miglia all’ora quando la città di Hiroshima viene vista per la prima volta. Nel Mar del Giappone c’è l’alta marea, quindi i sette rami del fiume Ota sono colmi e non scorrono. Gli studenti maschi stanno andando a lavorare alla fabbrica di munizioni. Le studentesse stanno già demolendo altri edifici per creare ulteriori corsie antincendio.
0912: Il controllo dell’Enola Gay viene affidato al bombardiere Thomas Ferebee, mentre inizia il lancio della bomba. Un operatore di Radio Hiroshima riferisce che sono stati avvistati tre aerei.
0914: Tibbets dice al suo equipaggio: “indossare gli occhiali”, quelli protettivi, antiradiazione.
0914:17 (0814:17 ora di Hiroshima): Il punto di puntamento di Ferebee, il ponte di Aioi a forma di T, è a portata di mano. La sequenza di 60 secondi per lo sgancio automatico della bomba viene attivata con il mirino Norden. Luis Alvarez, uno degli scienziati senior del Progetto Manhattan a bordo del Great Artiste, rilascia due manometri con paracadute per determinare la resa della bomba. Le persone a terra, che guardano il singolo bombardiere a sei miglia di altezza, osservano il piccolo oggetto mentre scende.
0915:15 (8:15:15 ora di Hiroshima): I portelli del vano bombe si aprono di scatto e il Little Boy si sgancia dal gancio di contenimento. Ferebee annuncia: “Via la bomba”. Il muso dell’Enola Gay si alza di tre metri mentre la bomba Little Boy da 9.700 libbre (4,5 tonnellate) viene sganciata a 31.060 piedi (12 mila metri). Tibbets forza immediatamente l’Enola Gay in una brusca virata a destra di 155 gradi. Ferebee osserva la bomba traballare prima che prenda velocità e cada.
A terra viene lanciato un secondo allarme aereo. Per altri 44,4 secondi, l’Enola Gay continua a volare verso nord mentre la bomba cade verso il suo bersaglio. Quando viene raggiunta l’altitudine di detonazione designata, Little Boy esplode sopra la città di Hiroshima.
Al momento della detonazione, l’Enola Gay è già a undici miglia (17 km) e mezzo di distanza. Tibbets, di spalle all’esplosione, osserva un lampo blu argentato e prova una strana sensazione in bocca di metallo, per le otturazioni in piombo e argento colpite dalle radiazioni.
Bob Caron, il mitragliere di coda dell’Enola Gay, è l’unico membro dell’equipaggio che si trova di fronte a Hiroshima al momento della detonazione. Vede un luccichio nell’atmosfera che si avvicina all’aereo. Non capendo cosa stia succedendo, Caron rimane in silenzio. Poco dopo, la prima delle tre onde d’urto consecutive colpisce l’Enola Gay e la fusoliera scricchiola e geme con il suono di fogli di alluminio che si increspano.
0916:02 (8:16:02 ora di Hiroshima): Dopo una caduta di quasi sei miglia in quarantatré secondi, Little Boy esplode a 1.968 piedi (poco meno di 700 mt) sopra la clinica del dottor Shima, a 180 metri dal punto di puntamento del ponte Aioi. La fissione nucleare inizia in 0,15 microsecondi con un singolo neutrone, dando inizio a una reazione a catena supercritica che aumenta la temperatura a diversi milioni di gradi Fahrenheit, più calda della superficie del sole, nel momento in cui l’involucro della bomba esplode. La resa è di 12,5-18 Kt (la stima migliore è di 15 Kt).
È il picco dell’ora di punta del mattino a Hiroshima. Sopra la città, la palla di fuoco si espande rapidamente.
.1 secondi: La palla di fuoco si è espansa fino a raggiungere un diametro di 30 metri, con una temperatura di 500.000 °F. Neutroni e raggi gamma raggiungono il suolo. Le radiazioni ionizzanti sono responsabili di causare la maggior parte dei danni radiologici a tutti gli esseri umani, gli animali e gli altri organismi biologici esposti.
.15 secondi: L’aria surriscaldata sopra il suolo si illumina. Una donna seduta su dei gradini sulla riva del fiume Ota, a mezzo miglio di distanza da Ground Zero, si vaporizza all’istante.
0,2-0,3 secondi: Si sprigiona un’intensa energia a infrarossi che brucia istantaneamente la pelle esposta per chilometri in ogni direzione. Le tegole di un edificio si fondono. Una statua di bronzo del Buddha si fonde e persino le pietre di granito. Le tegole si fondono, i pali telefonici in legno si carbonizzano e diventano simili a matite bruciate. Gli organi interni di uomini e animali sono evaporati. L’onda d’urto si propaga verso l’esterno a due miglia al secondo o a 7.200 miglia all’ora.
1,0 secondo e oltre: La palla di fuoco raggiunge le sue dimensioni massime, circa 900 piedi di diametro. L’onda d’urto rallenta fino a raggiungere circa la velocità del suono (circa 1193 km/h). La temperatura a livello del suolo direttamente sotto l’esplosione (ipocentro) è di 3700° C. Inizia a formarsi la nube a fungo.
L’onda d’urto diffonde il fuoco in tutte le direzioni a 1500 km/h e strappa e brucia i vestiti di ogni persona che incontra sul suo cammino. L’onda d’urto colpisce le montagne che circondano Hiroshima e rimbalza indietro. Circa 60.000 dei 90.000 edifici della città vengono demoliti dall’intensa tempesta di vento e fuoco.
A circa 525 metri a sud-ovest dall’ipocentro, il rivestimento in rame che ricopre la cupola della Industrial Products Display Hall è scomparso, esponendo la struttura a scheletro della cupola. Tuttavia, la maggior parte dei mattoni e delle pietre dell’edificio sono rimasti al loro posto.
Il terreno all’interno dell’ipocentro si raffredda a 2900 C. La nuvola a fungo raggiunge un’altezza di circa 2.500 piedi. I frammenti di vetro delle finestre in frantumi si conficcano ovunque, anche nelle pareti di cemento. La palla di fuoco inizia ad affievolirsi, ma conserva ancora una luminosità equivalente a dieci volte quella del sole a una distanza di 8 km.
Le ombre nucleari appaiono per la prima volta come risultato dell’estrema radiazione termica. Queste ombre sono i contorni delle persone e degli oggetti che hanno bloccato la radiazione termica. Ne è un esempio la donna che era seduta sulle scale vicino alla riva del fiume Ota. Nel cemento è rimasta solo l’ombra del punto in cui era seduta. L’ombra di un uomo che tirava un carrello dall’altra parte della strada è tutto ciò che rimane nell’asfalto. L’ombra della ruota di una valvola in acciaio appare sul muro di cemento alle sue spalle perché la radiazione termica è stata bloccata dalla sagoma della ruota.
Russell Gackenbach, il navigatore a bordo della Necessary Evil, a una distanza di 15 miglia dall’esplosione atomica, è illuminato da una luce così intensa che, anche con gli occhiali protettivi, avrebbe potuto leggere i caratteri della sua Bibbia tascabile.
A terra, la tempesta di fuoco continua a infuriare in un’area che ha ormai superato il chilometro di larghezza. Una macabra massa rossa e viola inizia a salire nel cielo. La colonna di funghi risucchia l’aria surriscaldata, che dà fuoco a tutto ciò che è combustibile. Bob Caron paragona lo spettacolo a “una sbirciatina all’inferno”.
Un messaggio in codice redatto da Parsons viene inviato al generale Thomas Farrell a Tinian. Il messaggio recitava: “Colpo secco, successo in tutti gli aspetti. Effetti visibili maggiori di Alamogordo. Condizioni normali nell’aereo dopo la consegna. Procediamo verso la base”.
L’Enola Gay gira intorno a Hiroshima per un totale di tre volte iniziando a 29.200 piedi e salendo verso i 30.000 piedi prima di dirigersi verso casa. Era a 368 miglia da Hiroshima prima che Caron riferisse che la nube a fungo non era più visibile.
0930 (0830 ora di Hiroshima): Il deposito navale di Kure invia un messaggio a Tokyo per informare che è stata sganciata una bomba su Hiroshima.
1055 (0955 ora di Hiroshima): Gli Stati Uniti intercettano un messaggio della 12ª Divisione Aerea giapponese che riferisce di “una violenta e grande bomba di tipo speciale, dall’aspetto di magnesio”.
1100 (1000 ora di Hiroshima): Un messaggio da Hiroshima al Ministero dell’Esercito fa riferimento a informazioni su una nuova bomba americana e riferisce che “deve essere questa”.
14.58: l’Enola Gay atterra nell’isola di Tinian al campo nord. La prima missione di bombardamento atomico è durata in totale dodici ore e tredici minuti.
1500 (1400 ora di Tokyo): Il telegramma della Domei News Agency a Tokyo riferisce di un attacco su Hiroshima, ma non dell’entità della distruzione.
Sera: Un alto amministratore del governo giapponese riferisce di un’enorme distruzione a Hiroshima.
Perdite: La bomba atomica all’uranio, del tipo a cannone, sganciata su Hiroshima ebbe un’esplosione pari a circa 12-15.000 tonnellate di TNT, incenerendo cinque miglia quadrate della città intorno al ponte Aioi. Al momento del bombardamento, Hiroshima ospitava 280.000-290.000 civili e 43.000 soldati. Circa 80.000 furono uccisi all’istante o gravemente feriti. Si ritiene che tra 90.000 e 166.000 persone siano morte a causa della bomba nei quattro mesi successivi all’esplosione. Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha stimato che dopo cinque anni ci furono forse 200.000 o più morti a causa del bombardamento, mentre la città di Hiroshima ha stimato che 237.000 persone furono uccise direttamente o indirettamente dagli effetti della bomba, tra cui ustioni, malattie da radiazioni e cancro. Dei 90.000 edifici stimati, 62.000 sono stati distrutti, con l’eliminazione di tutti i servizi e i mezzi di trasporto.
E siamo entrati nell’era atomica
PS la foto riporta Ombra di una donna evaporata nell’istante dell’esplosione della prima bomba atomica
Earth Overshoot Day 2022:
Il Ministro dell’Ambiente dell’Ecuador invita ad un’azione globale “Sfruttiamo il nostro potere ecologico per plasmare il nostro futuro”.
QUITO, ECUADOR — 25 luglio 2022— In base ai National Footprint & Biocapacity Accounts (NFA) calcolati dal Global Footprint Network, l’Earth Overshoot Day di quest’anno, ovvero il Giorno del Sovrasfruttamento della Terra, cade il 28 luglio.
Il Ministro dell’Ambiente, dell’Acqua e della Transizione Ecologica dell’Ecuador, Gustavo Manrique, inaugura l’Earth Overshoot Day di quest’anno con il sostegno di numerosi ministri dell’Ambiente di tutto il mondo. La giornata ci ricorda che il perdurare del sovrasfruttamento delle risorse terrestri da ormai oltre mezzo secolo, ha portato ad un enorme declino della biodiversità, ad un eccesso di gas serra nell’atmosfera e ad una maggiore competizione per l’energia e le risorse alimentari. Sia le cause che i sintomi di questo sovrasfruttamento stanno diventando sempre più evidenti con ondate di calore insolite, incendi boschivi, siccità ed inondazioni.
Le conseguenze delle pressioni economiche sono già visibili. La ricerca del Global Footprint Network mostra infatti che più di 3 miliardi di persone vivono ad oggi in Paesi che producono meno cibo di quanto ne consumano e generano meno reddito della media mondiale. Ciò significa che questi paesi hanno una capacità alimentare inadeguata ed un enorme svantaggio nell’accesso al cibo sui mercati globali. Allargando il discorso a tutte le risorse, non solo quelle alimentari, il numero di persone esposte a questa doppia sfida – economica ed ambientale – sale a ben 5,8 miliardi di persone.
“L’Earth Overshoot Day dimostra che l’attuale modello economico, basato su produzione e consumo, non è compatibile con l’intenzione di continuare ad abitare questo pianeta. Per proteggere meglio le risorse naturali del nostro pianeta e gestire la nostra domanda su di esse, è necessario intraprendere azioni concrete e congiunte volte ad un nuovo modello di sviluppo basato sulla sostenibilità e sulla rigenerazione. Dall’Ecuador chiediamo al mondo di impegnarsi per questa causa”, spiega il ministro Gustavo Manrique.
“La sicurezza delle risorse naturali sta diventando un parametro essenziale della forza economica. Non c’è alcun vantaggio nel temporeggiare. Piuttosto, è nell’interesse di ogni città, azienda o Nazione proteggere la propria capacità di operare in un futuro inevitabile di maggiori cambiamenti climatici e scarsità delle risorse”, afferma Mathis Wackernagel, fondatore del Global Footprint Network.
“Le città rappresentano la chiave per la trasformazione. Quito per la conservazione delle aree protette, Santiago del Cile per il numero di autobus elettrici o Bogotà per le piste ciclabili dimostrano come i governi locali diano alle loro città maggiori possibilità di avere un futuro solido”, afferma Sebastian Navarro, segretario generale di CC35, la Coalizione delle Città Capitali delle Americhe per la lotta al cambiamento climatico.
Invertire questa tendenza non è soltanto possibile, ma farlo porterà vantaggi economici a coloro che guideranno il cambiamento. Sono infatti molteplici le possibilità economicamente valide che riducono al contempo l’Overshoot, tra cui:
Dimezzare gli sprechi alimentari a livello globale, come avviene in molte iniziative comunitarie in tutto il mondo, farebbe spostare la data (#MoveTheDate) dell’Earth Overshoot Day di 13 giorni.
Migliorare le infrastrutture ciclabili urbane in tutto il mondo, in linea con gli standard che attualmente troviamo nei Paesi Bassi, ha il potenziale di far spostare la data dell’Earth Overshoot Day di 9 giorni.
Produrre energia con eolico on-shore a costi competitivi, come avviene in Danimarca e Germania, ha il potenziale di far spostare la data dell’Earth Overshoot Day di almeno 10 giorni.
“Il potere delle possibilità ci dà esempi di come costruire il futuro di cui abbiamo bisogno”, afferma Wackernagel.
Fatti chiave dell’Earth Overshoot Day
Per rigenerare tutte le risorse ed i servizi ecosistemici che l’umanità attualmente richiede al pianeta sarebbe necessaria la biocapacità di 1,75 Terre.
Il 60% dell’Impronta Ecologica mondiale è costituito dalle emissioni di anidride carbonica. Per evitare un cambiamento climatico inarrestabile, è necessario azzerarle entro il 2050, senza aumentare le altre componenti dell’Impronta.
3 miliardi di persone vivono in Paesi che producono meno cibo di quanto ne consumano e generano meno reddito della media mondiale.
Il cibo da solo occupa oggi il 55%, cioè più della metà, della biocapacità della Terra.
5,8 miliardi di persone, ovvero il 72% della popolazione mondiale, vive in un Paese che ha un deficit di biocapacità e che produce meno reddito della media mondiale.
Quest’anno, ben 156 giorni separano l’Earth Overshoot Day – ovvero il Giorno del Sovrasfruttamento della Terra – dalla fine dell’anno.
Il perdurare da 50 anni di questa situazione di sovrasfruttamento delle risorse naturali significa che i deficit annuali si sono accumulati in un debito ecologico pari a19 anni di rigenerazione del pianeta. Il risultato è un degrado diffuso degli ecosistemi e l’accumulo di gas serra in atmosfera.
Ritardando l’Earth Overshoot Day di 6 giorni ogni anno, l’umanità riuscirà a rientrare al di sotto dei limiti di un pianeta prima del 2050. Per seguire il percorso ideale, definito dello scenario IPCC 1,5°C, dovremmo spostare la data di 10 giorni all’anno.
Esistono molte possibilità, economicamente valide, per invertire l’Overshoot. Queste iniziative hanno anche una maggiore probabilità di veder accrescere il proprio valore economico rispetto a quelle che contribuiscono all’Overshoot.
Risorse aggiuntive
Comunicato stampa in più lingue
Power of Possibility – un portale online con esempi pratici di soluzioni per ridurre l’Overshoot
Footprint platform – una piattaforma dati con i risultati dell’Impronta Ecologica di più di 200 Paesi del mondo.
Le imprese circolari che stanno invertendo la rotta (in inglese)
Blog: La sicurezza alimentare in un mondo in Overshoot (in inglese)
Alleanza “One Planet” a support dei National Footprint & Biocapacity Accounts
Report sul cibo di WWF Francia
Articolo “The Importance of Resource Security for Poverty Eradication” pubblicato sulla rivista Nature Sustainability
Riguardo all’Impronta Ecologica
L’Impronta Ecologica è tra gli indicatori più completi ad oggi disponibili per la contabilità delle risorse biologiche. Basata su 15.000 punti dati per paese all’anno, somma tutte le richieste concorrenti delle persone per le aree biologicamente produttive – cibo, legname, fibre, sequestro del carbonio e sistemazione delle infrastrutture. Attualmente, le emissioni di carbonio derivanti dalla combustione di combustibili fossili costituiscono al 61% dell’Impronta Ecologica dell’umanità.
Riguardo a Global Footprint Network
Global Footprint Network è una organizzazione internazionale per lo sviluppo sostenibile che aiuta il mondo a gestire meglio le proprie risorse naturali e a rispondere ai cambiamenti climatici. Dal 2003, abbiamo lavorato con più di 50 paesi, 30 città e 70 partner globali per fornire informazioni scientifiche che hanno portato a decisioni politiche e di investimento di grande impatto. Insieme, stiamo creando un futuro in cui tutti noi possiamo prosperare entro i limiti del nostro pianeta. www.footprintnetwork.org
Il giorno del sovrasfruttamento (Earth Overshoot Day) nel 2019 cade il 29 luglio: la data più anticipata sino ad ora
Il Global Footprint Network promuove soluzioni attuabili ( #MoveTheDate ) che accelerano la transizione verso una prosperità compatibile con il nostro unico pianeta.
OAKLAND, CA, USA — 23 luglio 2019 — Il 29 luglio, l’umanità avrà completamente utilizzato il budget di risorse naturali che il nostro pianeta ci ha messo a disposizione per l’intero 2019: tutto ciò secondo quanto afferma il Global Footprint Network, una associazione internazionale per la sostenibilità che ha aperto la strada all’Impronta Ecologica. E’ l’Earth Overshoot Day (in italiano: il giorno del superamento). La sua data si è spostata in avanti di due mesi negli ultimi 20 anni fino all’attuale 29 luglio, la data più anticipata in assoluto.
Il fatto che l’Earth Overshoot Day cada il 29 luglio significa che l’umanità sta usando attualmente la natura 1,75 volte più velocemente di quanto gli ecosistemi del nostro pianeta siamo in grado di rigenerare.
E’ come se utilizzassimo le risorse di 1,75 pianeti Terra. Il sovrasfruttamento è possibile perché stiamo esaurendo il nostro capitale naturale – fatto che compromette la sicurezza delle risorse future dell’umanità. I costi di questa sovraspesa ecologica globale stanno diventando sempre più evidenti sotto forma di deforestazione, erosione del suolo, perdita di biodiversità o accumulo di anidride carbonica nell’atmosfera. Quest’ultimo porta al cambiamento climatico e ad eventi meteorologici estremi più frequenti.
“Abbiamo solo una Terra: questo è il contesto che inquadra in definitiva l’esistenza umana. Non possiamo usare risorse pari a quelle di 1,75 pianeti Terra senza conseguenze distruttive “, ha affermato Mathis Wackernagel, co-inventore della contabilità dell’Impronta ecologica e fondatore della Global Footprint Network.
Il suo libro in uscita, Impronta ecologica: gestione del nostro bilancio per la biocapacità, dimostra che il sovrasfruttamento può essere solo temporaneo.
L’umanità alla fine dovrà operare nel rispetto delle risorse ecologiche della Terra, indipendentemente dal fatto che l’equilibrio sia ripristinato da disastri ambientali o da un approccio razionale. “Le aziende e i paesi che comprendono e gestiscono la realtà dell’operare in un contesto planetario sono in una posizione molto migliore per affrontare le sfide del 21° secolo”, scrive Wackernagel.
Accelerare le soluzioni #MoveTheDate
Spostare la data del Earth Overshoot Day di 5 giorni all’anno consentirebbe all’umanità di raggiungere l’equilibrio con le risorse prodotte annualmente dal nostro pianeta prima del 2050. Soluzioni che sono disponibili e finanziariamente vantaggiose ( #MoveTheDate ). Opportunità significative si trovano in cinque settori chiave: città, energia, cibo, popolazione e pianeta. Ad esempio, ridurre del 50% le emissioni di CO2 derivanti dalla combustione di combustibili fossili significherebbe #MoveTheDate di 93 giorni.
Christiana Figueres, ex segretario esecutivo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), Bertrand Piccard, fondatore della Fondazione Solar Impulse e Sandrine Dixson-Declѐve, co-presidente del Club di Roma, sono tra coloro che nelle ultime settimane, tramite Twitter, hanno fatto appelli per #MoveTheDate nelle loro dichiarazioni video.
Pochi giorni prima dell’Earth Overshoot Day, il Global Footprint Network ha lanciato la versione beta della #MoveTheDate Solutions Map dove le persone sono invitate a sostenere le soluzioni esistenti. Gli utenti possono anche connettersi tra loro sulla base della loro posizione geografica e del focus di interesse, accelerando l’implementazione di nuovi progetti nel mondo reale. Sviluppata con la startup Mapotic, la piattaforma social offre anche soluzioni identificate dai partner, a partire dai vincitori del premio Buckminster Fuller Institute.
La mappa delle soluzioni #MoveTheDate è progettata per integrare il calcolatore dell’impronta. Quest’ultimo, che consente alle persone di calcolare la propria impronta ecologica e il proprio Earth Overshoot Day personale, viene utilizzato da più di 2,5 milioni di utenti all’anno ed è ora disponibile in otto lingue, con la recente aggiunta del cinese e del portoghese.
L’importanza della “compatibilità con le risorse di un unico pianeta” per le strategie aziendali di successo è esplorata in un Libro Bianco prodotto da Schneider Electric e dal Global Footprint Network, pubblicato ieri. Segui il suo TweetChat inaugurale, lanciato ieri alle 16:00 CET, #SEMoveTheDate.
Precedenti ricerche condotte da entrambe le organizzazioni mostrano che se il 100% degli edifici esistenti e delle infrastrutture industriali fossero equipaggiati con l’efficienza energetica disponibile e le tecnologie di energia rinnovabile di Schneider Electric e dei partner, la data del Earth Overshoot Day dovrebbe tornare indietro di almeno 21 giorni.
Risorse addizionali
Libro Bianco
https://www.schneider-electric.com/en/download/document/one_planet_prosperity
#MoveTheDate Solutions Map movethedate.overshootday.org
Earth Overshoot Day www.overshootday.org
Immagini https://www.overshootday.org/newsroom/infographics/
Ecological Footprint (book) https://www.footprintnetwork.org/2019/07/22/ecological-footprint-book
Footprint Calculator www.footprintcalculator.org
Footprint Explorer data.footprintnetwork.org
About the Ecological Footprint
L’ impronta ecologica è l’indicatore più completo disponibile per la contabilità delle risorse biologiche. Somma tutte le richieste concorrenti delle persone per le aree biologicamente produttive: cibo, legname, fibre, sequestro del carbonio e superfici per le infrastrutture. Attualmente, le emissioni di carbonio derivanti dalla combustione di combustibili fossili rappresentano il 60% dell’impronta ecologica dell’umanità.
Il libro “Impronta ecologica: la gestione del nostro bilancio sulla biocapacità”, disponibile a settembre, fornisce un’introduzione approfondita, attingendo dall’esperienza trentennale dell’impronta nella lotta al fallimento ecologico con una solida contabilità delle risorse. Estratti sono disponibili per la pubblicazione.
Cos’è il Global Footprint Network
Il Global Footprint Network è una organizzazione internazionale sulla sostenibilità che sta aiutando il mondo a vivere rimanendo entro i limiti della Terra e a reagire al cambiamento climatico. Dal 2003 ci siamo impegnati con più di 50 paesi, 30 città e 70 partner globali per fornire approfondimenti scientifici che hanno guidato politiche ad alto impatto e scelte di investimento. Insieme, stiamo creando un futuro in cui tutti noi possiamo prosperare entro i limiti del nostro unico pianeta.
www.footprintnetwork.org
Fine del testo del comunicato. Seguono due immagini che sono tratte tra quelle scaricabili dal sito indicato poco sopra al paragrafo “Risorse Addizionali“
L’immagine seguente mostra l’andamento nel tempo della data dell’Overshoot Day. Nel 1970 il consumo dell’umanità era pari alla produzione sostenibile del nostro Pianeta Terra. Da allora la velocità del consumo è andata aumentando, modalità che ovviamente non può durare all’infinito.

L’immagine seguente serve per evidenziare quando cadrebbe l’Overshoot Day globale se tutta l’umanità avesse il livello di consumo di quella nazione

Il 22 agosto 2020 è il giorno del sovrasfruttamento della Terra (Overshoot Day)
Il ritardo del Giorno del Sovrasfruttamento della Terra ci segnala l’opportunità di costruire un futuro in armonia con i limiti ecologici del nostro Pianeta. La recente pandemia di COVID-19 ha causato una contrazione dell’Impronta Ecologica dell’umanità, spingendo indietro di tre settimane rispetto all’anno precedente la data del Giorno del Sovrasfruttamento della Terra. La sfida della ripresa economica offre ai governi nazionali l’opportunità senza precedenti di creare il futuro che desideriamo.
OAKLAND, CA, USA —17 agosto 2020 —Il 22 agosto, secondo quanto afferma Global Footprint Network, l’umanità avrà richiesto alla natura una quantità di risorse pari a quella che la Terra produce in un intero anno. Il blocco mondiale indotto dal Coronavirus ha causato una contrazione del 10% dell’Impronta Ecologica, ma purtroppo continuiamo ad usare le risorse ecologiche come se vivessimo su una Terra più grande di 1,6 volte. Poiché la salute pubblica e la ripresa economica sono diventate le preoccupazioni dominanti a livello globale, i responsabili delle decisioni sono chiamati ad intervenire su questa emergenza che non ha precedenti, per dare vita ad un futuro in cui tutti possano prosperare con le risorse del nostro unico pianeta (“one-planet prosperity”).”La sostenibilità richiede che sia l’equilibrio ecologico che il benessere delle persone siano garantiti a lungo termine, quindi l’improvvisa contrazione dell’Impronta ecologica di quest’anno non può essere confusa con un vero progresso”, ha affermato Laurel Hanscom, CEO del Global Footprint Network. “Quest’anno, più di prima, il Giorno del Sovrasfruttamento della Terra evidenzia il bisogno di strategie che aumentino la resilienza di tutti”.
Esistono molte soluzioni che possono essere adottate a livello di comunità o individualmente per avere un impatto significativo sul tipo di futuro in cui investiamo: come produciamo il cibo che mangiamo, come ci muoviamo, come ci procuriamo l’ energia, quanti figli decidiamo di avere e quanta terra proteggiamo per la fauna selvatica. Ridurre l’impronta di carbonio del 50% sposterebbe la data di 93 giorni. Poiché i sistemi alimentari attualmente utilizzano il 50% della biocapacità del nostro pianeta, ciò che mangiamo è importante. Particolare attenzione meritano le politiche che mentre migliorano la salute pubblica, mirano a ridurre l’intensità di carbonio degli alimenti e l’impatto della produzione alimentare sulla biodiversità come evidenziato dalla ricerca congiunta tra Global Footprint Network e il Barilla Center for Food and Nutrition. Ridurre della metà gli sprechi alimentari significherebbe spostare il Giorno del Sovrasfruttamento della Terra di 13 giorni.
Poiché dobbiamo prepararci ad un mondo sempre più soggetto ai cambiamenti climatici e alla limitazione delle risorse, il sito overshootday.org propone i cambiamenti di stili di vita che le persone possono fare, mentre il calcolatore dell’impronta può aiutarle a misurare i progressi. Inoltre, le iniziative attive e in esecuzione da parte di aziende, governi, comunità e individui per promuovere efficacemente la sostenibilità sono enfatizzate nella mappa interattiva di crowdsourcing #MoveTheDate.
Riconoscendo l’importanza della Conferenza sul Clima COP26 prevista in Scozia, l’Agenzia scozzese per la protezione dell’ambiente (SEPA), l’Università di Glasgow e il Global Footprint Network lanceranno il Giorno del Sovrasfruttamento della Terra a Glasgow il 20 agosto. Basandosi sull’approccio normativo della SEPA della “prosperità in un pianeta unico”, l’evento in streaming dal vivo prevede l’intervento dei leader del settore pubblico e privato della Scozia e di tutto il mondo. Nel complesso, consentire all’umanità di prosperare sul nostro pianeta limitato sta diventando una strategia aziendale chiave. L’approccio della “prosperità basata su un pianeta unico” fornisce il contesto per il successo a lungo termine, con l’indice di sviluppo umano delle Nazioni Unite e l’impronta ecologica come indicatori: così sostiene l’e-book di cui sono autori la Schneider Electric e Global Footprint Network.
La resilienza delle aziende, ma anche dei paesi e delle città, dipende dalla corretta gestione delle risorse ecologiche. La biocapacità australiana è scesa a quasi la metà durante i massicci incendi boschivi del 2019, facendo sì che l’Australia debba fronteggiare, per la prima volta nella sua storia, un deficit di biocapacità. Al contrario, la Scozia, con la sua aggressiva strategia di decarbonizzazione e grazie a risorse di biocapacità piuttosto significative, si sta rendendo conto che sta per chiudere il suo annoso deficit di biocapacità. Il sovraconsumo globale è iniziato nei primi anni ’70. Ora, il debito ecologico cumulato risultante è pari alla produzione di 18 anni della Terra.
In altre parole, il pianeta utilizzando tutta la sua capacità rigenerativa, impiegherebbe 18 anni per ripianare i danni causati da un uso eccessivo delle risorse naturali, ammesso che quei danni siano completamente reversibili. L’ esistenza di soluzioni fa pensare che sia possibile vivere entro la capacità del nostro unico pianeta. Se riuscissimo a #MoveTheDate di 5 giorni ogni anno, l’umanità potrebbe vivere entro la capacità del nostro pianeta prima del 2050.
Oneri di sistema
La voce "Spesa per Oneri di Sistema" è la terza delle tre voci di spesa principali, dopo Spesa per la Materia Energia e Spesa per il Trasporto e la Gestione del Contatore, che siamo ormai abituati a trovare nella prima pagina della bolletta Enel per l'elettricità (nella versione 2.0 utilizzata a partire dal 1 Gennaio 2016).
Poichè rappresenta una parte consistente del totale in bolletta, è naturale per l'utente chiedersi cosa vuol dire Oneri di Sistema, cosa significa in concreto questa voce, quanto e come incide sul totale da pagare, a che tipo di costi si riferisce e in definitiva dove vanno a finire i soldi pagati. Cercheremo di rispondere a queste domande nel modo più chiaro possibile (in caso di dubbi, osservazioni o domande, lasciate pure un commento in fondo all'articolo, saremo lieti di approfondire).
Prima di tutto è bene sapere che i costi degli Oneri di Sistema sono stabiliti con cadenza trimestrale dall'Autorità per l'Energia e valgono sia per gli utenti in regime di maggior tutela che per quelli sul mercato libero. Non rientrano quindi nella discrezionalità riservata al mercato libero e a parità di condizioni e consumi dovrebbero risultare uguali nelle diverse bollette.
Detto questo, vediamo quanto incide la spesa per oneri di sistema sul totale della bolletta per l'energia elettrica. Nel caso tipico dell'utente domestico residente in regime di maggior tutela, che consuma circa 450 kWh al bimestre e paga una bolletta intorno agli 80€ - 85€, la spesa per oneri di sistema ammonta a circa 17€ - 18€ più Iva, e incide quindi per una percentuale di circa il 22% del totale, poco meno di un quarto.
L'utente domestico non residente, per lo stesso consumo bimestrale di 450 kWh paga invece un totale in bolletta di 115€ - 120€, di cui circa 40€ (più iva) per gli oneri di sistema, che incidono così per una quota ben superiore, intorno al 38%, oltre un terzo del totale da pagare.
Questa differenza dipende dal fatto che a partire dal 2017 gli utenti domestici non residenti pagano una quota fissa per Oneri di Sistema di 135€ all'anno, che invece non è prevista per gli utenti residenti. A parità di consumi, gli Oneri di Sistema degli utenti non residenti sono quindi più cari di 11,25€ (più Iva) per ogni mese fatturato, rispetto all'equivalente bolletta dell'utente residente.
Gli introiti derivati dalla quota fissa di 135€ a carico dei soli utenti non residenti sono interamente destinati ai cosiddetti "Incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate". Chiariremo più avanti le varie destinazioni delle somme pagate per gli Oneri di Sistema ma per chi ama andare subito al nocciolo della questione possiamo anticipare che la maggior parte dell'importo di questa voce (oltre il 75%) va proprio a sovvenzionare le fonti di energia rinnovabili, principalmente il fotovoltaico.
Percentuali minori vanno poi all'industria e allo smaltimento del vecchio nucleare, fino agli aiuti per gli utenti disagiati, secondo criteri che sembrano avvicinarsi più alla logica di un'imposizione fiscale piuttosto che a veri costi d'impresa, come si vedrà.
Comunque non sono costi nuovi: fino al 2015 i costi inclusi in questa voce rientravano nella voce più generale "Spesa per Servizi di Rete", che con la Bolletta 2.0 in vigore dal 1 Gennaio 2016 è stata scorporata nelle due voci "Spesa per Oneri di Sistema", in esame qui
Perciò, anche se la voce Oneri di Sistema è relativamente nuova perchè compare in bolletta solo dal 2016, in realtà le componenti di costo che rappresenta c'erano anche prima, aggregate sotto la voce Servizi di Rete, e lo stesso discorso vale per la voce Trasporto e la gestione del contatore: queste voci non rappresentano costi nuovi ma semplicemente nuove denominazioni di costi che fino al 2015 rientravano sotto un'altra voce. Crediamo opportuno precisarlo perchè alcuni utenti si sono mostrati disorientati e a volte anche irritati per la presenza in bolletta di due nuove voci non immediatamente decifrabili che spesso rappresentano insieme oltre metà del totale, ma si tratta solo di una nuova aggregazione delle stesse componenti di costo che c'erano anche prima come Servizi di Rete.
Ecco in dettaglio le singole componenti di costo che sommate tra loro vanno a costituire l'importo della voce "Spesa per Oneri di Sistema", con le rispettive percentuali calcolate in base ai prezzi per kWh del primo Trimestre 2017 (nello scaglione superiore). Sono in numero di nove:
- 77,0% Incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate (componente A3)
- 12,5% Agevolazioni alle industrie manifatturiere ad alto consumo di energia (Ae)
- 4,1% Promozione dell'efficienza energetica negli usi finali (UC7)
- 2,7% Oneri Nucleari (Decommissioning nucleare) (A2)
- 1% Compensazioni per le imprese elettriche minori (UC4)
- 1% Sostegno alla ricerca di sistema (A5)
- 0,8% Agevolazioni tariffarie riconosciute per il settore ferroviario (A4)
- 0,6% Oneri per il bonus elettrico (As)
- 0,3% Compensazioni territoriali agli enti locali che ospitano impianti nucleari (MCT)
Esaminiamo le più importanti in ordine di grandezza, a partire dalla componente A3 (Incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate) che fa la parte del leone in quanto assorbe il 77% del totale, vale a dire che per ogni ogni euro pagato per oneri di sistema, 77 centesimi sono destinati a incentivi per le fonti rinnovabili e assimilate.
La componente A3 è descritta in questi termini dall'Autorità per l'Energia:
....finanzia sia l'incentivazione del fotovoltaico sia il sistema del Cip 6, che incentiva le fonti rinnovabili e assimilate (impianti alimentati da combustibili fossili e da combustibili di processo quali scarti di raffineria etc.
Scopriamo così che la parola "assimilate" nell'espressione Incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate, si riferisce anche alle centrali a carbone e agli inceneritori di rifiuti, come stabilito appunto dal Cip 6, una delibera del Comitato Interministeriale Prezzi del 1992.
La seconda in ordine di grandezza è la componente Ae (Agevolazioni alle industrie manifatturiere ad alto consumo di energia), che preleva altri 12 centesimi e mezzo dal nostro euro pagato per oneri di sistema. Si tratta di una novità del 2017, perchè nel 2016 la somma destinata a tale componente era pari a zero.
Comunque, la componente Ae (Agevolazioni alle industrie manifatturiere ad alto consumo di energia) è destinata:
....a finanziare le agevolazioni alle imprese manifatturiere con elevati consumi di energia elettrica prevista dall'art. 39 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83.
In pratica rappresenta un contributo offerto alle industrie che consumano più energia elettrica.
Segue a distanza la componente UC7 (Promozione dell'efficienza energetica negli usi finali), che assorbe altri 4,1 centesimi ed è destinata:
....alla copertura degli oneri derivanti da misure ed interventi per la promozione dell'efficienza energetica negli usi finali....
Chi fosse interessato ad approfondire il significato delle singole componenti può trovare le rispettive definizioni complete sul sito dell'Autorità per l'Energia alla pagina Gli oneri generali di sistema, qui tratteremo ancora la quarta voce in ordine di grandezza, ossia la componente A2 (Decommissioning nucleare, ovvero Oneri Nucleari), che assorbe il 2,7% degli Oneri di sistema, destinata
....alla copertura dei costi per lo smantellamento delle centrali nucleari dismesse (Latina, Caorso, Trino Vercellese, Garigliano), alla chiusura del ciclo del combustibile nucleare e alle attività connesse e conseguenti, svolte dalla società Sogin. Secondo quanto previsto dalle leggi finanziarie 2005 e 2006, una parte del gettito della componente A2, pari a circa 100 milioni l'anno, viene destinato al bilancio dello Stato.
Il fatto che questa componente sia almeno in parte destinata al bilancio dello Stato potrebbe suggerire che si tratti in realtà di una tassa, e a pensarci bene si potrebbe sollevare lo stesso dubbio sulla vera natura dell'intera voce "Oneri di Sistema".
In effetti, le componenti della voce Oneri di Sistema non sembrano rispondere a costi direttamente legati alla produzione o al trasporto dell'energia che arriva nelle nostre case, ma ad altri principi ed esigenze di valore più generale che attengono allo sviluppo e al benessere sociale, come dimostra in particolare il cosiddetto Bonus elettrico destinato ai clienti domestici in stato di disagio fisico o economico (la componente As, a cui va appena lo 0,6%, neppure un centesimo del nostro euro).
In sintesi, mentre le voci di spesa "Materia Energia" e "Trasporto e Gestione del Contatore" si riferiscono a costi sostenuti necessariamente per consentire l'erogazione del servizio, quel genere di costi che qualsiasi impresa commerciale dovrebbe comunque imputare al cliente finale se non vuole andare in perdita, la voce Oneri di Sistema aggrega costi di natura diversa, più simili a imposte vere e proprie in quanto destinati ad attività che non sono collegate direttamente al servizio fornito al cliente ma rivolte piuttosto all'interesse generale della collettività (o almeno si spera).
