Quando a un bilancio comunale cominciano a mancare le risorse, ci si deve necessariamente ingegnare per poter garantire ai propri cittadini i servizi essenziali. Si valuta e si opera al fine di intraprendere le migliori scelte: questo è il compito di un’amministrazione efficiente.
La nostra invece ha deciso di tagliare i servizi e, ahinoi, non è stata risparmiata l’istruzione. Proprio lo scorso giugno, durante la presentazione delle nuove tariffe comunali tenutasi presso la Biblioteca, siamo venuti a conoscenza degli aumenti relativi all’anno scolastico appena iniziato. Dalla presentazione scaturisce che le famiglie dovranno sostenere un considerevole esborso per poter continuare a fruire di alcuni servizi chiave come il pre e post scuola, la mensa e l’asilo nido (in quest’ultimo caso raggiungendo dei costi superiori addirittura al servizio privato!).
Vi proponiamo quindi alcuni esempi sulla base dei dati raccolti relativamente all’anno scolastico 2012/2013. Per primo abbiamo ipotizzato la condizione di una famiglia che ha come ISEE un valore inferiore a 6.000 euro (fascia 1) e che lo scorso anno scorso era esente dal pagamento della mensa; ebbene, oggi lo stesso nucleo familiare si trova a sostenere un costo di 2,50 euro a pasto!
Successivamente abbiamo preso a riferimento una famiglia con due figli a carico, il primo iscritto alla scuola elementare mentre il secondo all’asilo nido, con entrambi i genitori occupati e un reddito ISEE di 12.500 euro (fascia 3). Con i nuovi “ritocchi” la famiglia in oggetto andrà a pagare 6,37 euro al giorno per il servizio mensa - non contando che a questo importo si dovrà aggiungere una spesa mensile di 395 euro per il servizio del nido comunale. Inoltre, non sufficientemente tassata, si troverà ad affrontare un ulteriore costo per pagare anche il servizio post-scuola, con un esborso complessivo di 648 euro all’anno: non poco per un nucleo per così dire “normale”.
Per approfondimenti e dettagli vi invitiamo a prendere visione del relativo documento Link, dove sono riportate le tariffe a confronto con tanto di tabella comparative.
A tutto ciò aggiungiamo che, a discapito di quello che suggerirebbe il buon senso, l’aumento delle tariffe scuola non comporterà un sostanziale incremento della qualità del servizio, tant’è che in alcuni casi si sono registrate palesi mancanze organizzative, come ad esempio comunicazioni discordanti tra i diversi genitori relativamente al servizio post-scuola.
Storia a parte la fa il trasporto pullman, che non ha subito aumenti, essendo stato completamente rimosso tra i servizi offerti alla cittadinanza.
Riteniamo dunque che un comune come Caronno Pertusella, la cui espansione demografica è stata accompagnata dall’arrivo di numerose famiglie (spesso con bambini piccoli), dovrebbe promuovere in particolar modo i servizi legati al mondo dell’istruzione e della prima educazione, optando magari per politiche di “spending-review” in settori diversi da quelli cruciali per la stragrande maggioranza dei residenti.
